Alta Luce Teatro
uno spazio per scoprire, imparare, sognare.

STAGIONE

L'ANIME A RALLEGRAR 
Anno 2024-25

28 Settembre ore 20:30
29 Settembre ore 17:00
POTEVO ESSERE IO

di Renata Ciaravino
con Arianna Scommegna
supervisione registica Serena Sinigaglia
scene Maria Spazzi
video e scelte musicali Elvio Longato
Luci Carlo Compare
produzione ATIR


Uno spettacolo dedicato ai bambini che siamo stati e che non smetteremo mai più di essere, uno spettacolo dedicato a chi è sopravvissuto all’infanzia e della cui sacralità ha saputo ben poco. “Potevo essere io” è il racconto di una bambina e un bambino che diventano grandi partendo dallo stesso cortile. Due partenze, stessi presupposti. Ma finali diversi. E in mezzo la vita. Chi racconta, Arianna Scommegna, è quella bambina: che cerca di capire insieme allo spettatore, cosa sono state queste due storie, perché e come, e se si sono veramente differenziate, o sono state solo due modi di vivere lo stesso sconcerto.

27 Ottobre ore 17:00
DA GABER A GABER
“Una chitarra e una fisarmonica per Giorgio Gaber”

con Enrico Ballardini e Riccardo Dell'Orfano


È una nevrosi, una partita di tennis tra borghesi, una cantata d'osteria, un dialogo tra due attori e cantanti… e musicisti, che già dal principio si confondono su chi debba fare lo spettacolo… su chi sia il vero signor G. Con brani tratti dal vastissimo repertorio scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, Si ricerca il continuo tentativo di smascherare l’individuo inserito in una società esausta che lui stesso ha contribuito a costruire. Ponendo l’attore e lo spettatore davanti al riflesso del proprio io, lo specchio mostra tutti gli ambiti dell’essere. Tra poetico, psicologico e politico, l’essere umano si trova a fare i conti con il proprio dualismo. In questo spettacolo di teatro-canzone, le parole di Gaber e Luporini vengono trattate come un classico universale, a ricordare che l’opera di questi grandi artisti non può cessare di raccontare la propria universalità… senza (ahimè) dover considerare che le cose scritte cinquant’anni fa, sono ancora dannatamente attuali.

15 e 16 Novembre ore 20:30
I BAMBINI CI GUARDANO
Parte prima - Il buio oltre la siepe

Adattamento e regia di Monica Faggiani
Reading a cura di Monica Faggiani e Silvia Soncini
Musica dal vivo


Un romanzo, quello di Harper Lee, che ormai potremmo definire un classico. Un romanzo in cui attraverso gli occhi della giovanissima protagonista Scout, di suo fratello maggiore Jem e del loro amico più caro Dill (ispirato al celebre scrittore Truman Capote, amico d’infanzia di Lee), viene raccontata la storia di una piccola città di provincia dell’Alabama, Maycomb, negli anni ‘30, ai tempi della segregazione razziale, presente in tutti gli Stati Uniti ma particolarmente feroce negli stati del sud. Il viaggio di Scout dall’innocenza all’esperienza del male, delle ingiustizie, della paura, dei pregiudizi, è crudele ma non privo di speranza e Scout insegna a tutte e tutti noi che oltre quella siepe può sorgere il sole.

29 e 30 Novembre ore 20:30
1 Dicembre ore 17:00
PoP! E la Commedia fu Arte

di e con Maria Carolina Nardino e Adriano Idris Pozzi
maschere realizzate da Zorba Officine Creative


Quando nasce esattamente il mestiere dell'attore? Ma soprattutto quello dell'attrice, che vede per la prima volta nella storia del teatro una donna sul palco? E perché ancora oggi la Commedia dell'Arte vive così forte e addirittura venne scelta come forma di spettacolo per la rinascita di una città nel dopoguerra? A queste ed altre domande troverete risposta nel nostro spettacolo dedicato al teatro POPolare che vi porterà in un viaggio attraverso l'evoluzione della Commedia Dell'Arte, dai primi spettacoli itineranti fino alla sua consacrazione come patrimonio culturale europeo. Un racconto attraverso i secoli guidato da attori che, tra storia e aneddoti, daranno vita a dei veri e propri canovacci e lazzi in maschera. E non mancheranno sorprese che coinvolgeranno il pubblico... Pronti ad andare in scena anche voi?

13 e 14 Dicembre ore 20:30
LE DONNE A CUI PENSO DI NOTTE
Tratto dal libro di Mia Kankimaki

Drammaturgia Francesca Lanni
Regia Silvia Giulia Mendola
Con Silvia Giulia Mendola e Francesca Ziggiotti
Musica dal vivo Alessandro Rossi
Scena e costumi Mina Marea
Produzione PianoinBilico

Si ringraziano per il sostegno Geco.B Eventi, Roberta Gualandri e BananaSpin Media

“Le donne a cui penso di notte” è uno spettacolo ispirato all’omonimo libro di Mia Kankimaki. Raccolta la storia di due amiche, due donne contemporanee che, nelle notti insonni, quando la vita va a catafascio e hanno la sensazione che la terribile tristezza che le assale non avrà fine, trovano conforto e ispirazione nelle vite straordinarie di grandi donne del passato. Donne la cui vita non ha calcato la vita della tradizione, che hanno abbattuto barriere e fatto cose che non ci si aspettava da loro. Queste donne, ognuna con una storia unica di coraggio, creatività e ribellione, diventano le loro “guardie del corpo invisibili”, offrendo forza, saggezza e indicando loro la strada da seguire.

24 e 25 Gennaio ore 20:30
26 Gennaio ore 17:00
MARTA VUOLE UN FIGLIO

di Lorenzo Allegrini
regia Alberto Oliva
con Emanuele Baldoni, Emanuela Capizzi, Monica Faggiani, Sofia Guida, Venusia Zampaloni, Simone Tisi


Marta, Camilla e Barbara, tre amiche sui quarant'anni, si confrontano su un tema “sempreverde”: la maternità. Marta, single in carriera, desidera un figlio. È determinata a provarci senza un compagno, anche a costo di andare all’estero. È giusto? È opportuno? È un gesto d'amore o un atto di egoismo? Le sue amiche sembrano scettiche, anche perché - in Italia - la fecondazione assistita non è permessa a single e coppie omosessuali. Poi, all'improvviso, cambia tutto: torna Luca, giovane e affascinante figlio di Camilla. E porta scompiglio. Con risvolti sorprendenti.

7 e 8 Febbraio ore 20:30
ISABEL GREEN

progetto e regia Serena Sinigaglia
testo Emanuele Aldrovandi
con Maria Pilar Pérez Aspa
scene Maria Spazzi
luci Alessandro Barbieri
musiche originali Pietro Caramelli
produzione ATIR


Isabel Green, una grande star di Hollywood, ha appena vinto il premio Oscar come “miglior attrice protagonista”. È sul palco del Dolby Theater, con in mano la statuetta che sognava fin da quando era bambina. Dovrebbe essere al massimo della felicità, ma dentro di lei qualcosa non va. Mentre all’esterno cerca di dissimulare fingendo emozione e imbarazzo, dentro di lei un turbine di pensieri la porta lontano, in una dimensione solitaria in cui le riflessioni sulla propria vita si mescolano al tentativo di far fronte alla situazione attuale, in un parossismo tragicomico che la porta a rompere ogni convenzione sui “discorsi d’accettazione” e a mettere in discussione i cardini della sua stessa esistenza.

28 Febbraio ore 20:30
1 Marzo ore 20:30
ADOLF AND EVA
Un amore senza vie di fuga

con Domenico Bonomi, Ilaria Berti e Dimitri Simonetti
regia Francesco Bianchessi
una produzione La 6 Colpi

Lontano dallo sguardo della Storia, Adolf Hitler e Eva Braun finiscono per perdere le maschere che li contraddistinguono lasciando trapelare un sentimento reale e profondo, esso porta alla luce dinamiche oscure che travolgono la coppia conducendola verso un finale inaspettato. Al centro di tutto c'è la fine di un amore; una relazione che nemmeno la morte può spezzare.

21 e 22 Marzo ore 20:30
INSEPARABILI
(ispirato a Zozòs)

Regia scrittura e adattamento di Aruturo di Tullio
Con Arturo di Tullio, Cinzia Brugnola ed attore di via di definizione


"Un tuffo nel mondo dell'assurdo e dell'eccesso", lo spettacolo "Inseparabili" sfida le convenzioni del teatro tradizionale, presentando un linguaggio innovativo e una scelta scenografica audace. Nello spettacolo una piacente signora (Giò) incontra in una palestra uno spaesato e prestante ragazzo (Tito) da cui viene imprevedibilmente turbata. Una volta a casa, i due, trascinati da una furiosa libidine consumano un impetuoso rapporto sessuale e all'improvviso si trovano nella parossistica impossibilità di disgiungersi l’uno dall’altra. Di ciò che segue non faremo parola, essendo l'intera rappresentazione costruita su una trafila di colpi di scena e dai risvolti inaspettati.

11 e 12 Aprile ore 20:30
13 Aprile ore 17:00
IO, IN CIMA AL MONTE BIANCO

di Monica Faggiani
liberamente ispirato ai diari di Henriette d’Angeville
con Elisabeth Annable
regia Monica Faggiani
produzione Alta Luce Teatro


Il 3 settembre 1838 a 44 anni di età l’alpinista ginevrina Henriette d’Angeville raggiunge la vetta del Monte Bianco, vestita con una gonna , con l’aiuto di un bastone e di dodici persone tra guide e portatori. L’impresa fu commentata con un misto di sorpresa e toni sprezzanti. Una guida di Chamonix al suo ritorno le disse: «Avete avuto il grande merito di andare sul Monte Bianco, ma bisogna convenire che il Monte Bianco ne avrà molto meno ora che anche le signore possono scalarlo».
In molti provarono a scoraggiarla ma la Contessa Avventurosa non solo scalerà senza paura il Monte Bianco ma sarà alla guida della spedizione rifiutandosi di aggregarsi ad altre due spedizioni (ovviamente maschili) in procinto di partire. Si mette in testa che può farcela. E ce la farà. Nel corso dei preparativi e per tutta la durata dell’impresa Henriette registra sul suo quadernetto verde ogni dettaglio dell’avventura, incluse le malignità di cui è bersaglio. È un racconto pieno di verve e ironia (e autoironia) ma emerge anche una grande passione per la montagna e il motivo di tutto: un bisogno, avvertito in fondo all’anima, di compiere una vocazione.

“Non fu la fama meschina di essere la prima donna ad aver arrischiato quel genere di avventura a darmi quell’euforia; fu piuttosto la consapevolezza del benessere spirituale che ne sarebbe conseguito.” Henriette scrive senza ombra di dubbio la prima storia di alpinismo al femminile. La sua grande impresa fu quasi dimenticata ma lei non smise mai di arrampicarsi e di sognare le cime. Scalò altre 21 vette. L’ultima, a 69 anni, fu l’Oldenhorn sulle Alpi Bernesi.

26 Aprile ore 20:30
27 Aprile ore 17:00
IL ROSSETTO E LA BOMBA

con Giovanna Rossi, Carlo Roncaglia (voce, pianoforte)
arrangiamenti musicali Accademia dei Folli
testo Emiliano Poddi
regia Carlo Roncaglia
produzione ACCADEMIA DEI FOLLI
compagnia di musica-teatro


35.000 le donne che operavano come combattenti
20.000 le patriote, con funzioni di supporto
70.000 tutto le donne organizzate nei Gruppi di difesa della donna
4.653 le donne arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti
2.756 il numero delle deportate nei lager tedeschi
2.900 le donne giustiziate o uccise in combattimento
512 le commissarie di guerra
1.700 le donne ferite

Queste le ragguardevoli cifre, fra l’altro approssimate per difetto, relative al ruolo delle donne nella Resistenza. Ma l’immaginazione “se la cava male con i grandi numeri”, scrive Wisława Szymborska, a commuoverci è sempre “la singolarità”. E allora, ecco la storia – commovente e singolare – di Teresa Mattei, nome in codice “Chicchi”, che dopo la guerra sarebbe stata eletta nella Costituente con Togliatti, La Pira e Nilde Iotti. Una volta Chicchi fu incaricata di far esplodere un carico di dinamite nascosto dai tedeschi in un tunnel. Ci riuscì, scappò in bicicletta dai tedeschi, trovò scampo all’università presso lo studio del suo professore e, già che c’era, discusse la tesi e si laureò. In un’altra occasione fu lei stessa a piazzare un ordigno e per non dare nell’occhio si vestì elegante. “L’unica volta che ho messo il rossetto in vita mia,” scrive lei stessa, “è stato per mettere una bomba”. Il rossetto e la bomba è un inno fatto di parole e musica dedicato a lei e alle donne della Resistenza – le madri di tutti noi.

9 e 10 Maggio ore 20:30
Ad m.AI.ora

di Silvia Beillard
regia Silvia Beillard
con Cinzia Brugnola e Giulia d’Imperio


Ad mAIora segue due sorelle, Anna ed Eris, in un futuro prossimo dove l'IA gestisce ogni aspetto della loro vita. Anna, malata e confinata in casa, è accudita da Eris, che sacrifica tutto per lei. L'IA offre assistenza medica virtuale e crea un fidanzato digitale per Anna. Tra vecchi conflitti familiari e nuove scoperte, la storia riflette sull'impatto profondo e complesso dell'IA nelle relazioni umane. Divertente ed emozionante, immaginario ed intenso il racconto si fa intimo e universale insieme, sempre Ad maiora.

 

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