STAGIONE
BEN TORNI OMAI Anno 2021-22
![](https://www.altaluceteatro.com/wp-content/uploads/locandina.jpg)
1-2-3 Ottobre ore 20.30
ARRIVEDERCI
liberamente tratto da “ALL’ULTIMO MINUTO – vita di una donna così” di Rita d’Agnese
con Cecilia Vecchio
drammaturgia e regia Livia Castiglioni e Cecilia Vecchio
Una donna. Una donna, Rita, una donna così. Così come si è raccontata, scrivendo tutto a mano su quaderni dalle copertine colorate. I ricordi di una vita. E Rita è tante cose: una bambina durante la seconda guerra mondiale, una bellissima adolescente nel dopoguerra, una donna innamorata, una madre. Con quella chioma rossa che le ha procurato il soprannome di “Rita Hayworth”. Tra ferite, lotte, quotidiane ingiustizie, passioni, Rita ci conduce, sullo sfondo dell’Italia del dopoguerra, dalla campagna romagnola alle grandi città (Bologna, Milano e infine Salerno sua città di adozione), in un cammino dove la vediamo affermare la propria personalità di donna, anticonformista, fedele a sé stessa, ironica, sorprendente. Questa vita, trascritta a mano su fogli di quaderno, è il suo regalo di verità.
12-13 Novembre ore 20.30
L’AMANTE
di Harold Pinter
con Elizabeth Annable e Gerardo Marinelli
regia Elizabeth Annable
produzione AltaLuceTeatro
Un gioco di ruolo, erotico quasi per caso. Una scappatoia dalla quotidianità, un diversivo. Un amante. Un bisogno. Il bisogno di avere qualcun altro, o di essere qualcun altro. Due persone, forse tre, che sanno bene le regole – o forse no. Due persone, forse quattro, che sanno qual è il limite – o forse no. Un gioco che forse non è un gioco, forse è un gioco al massacro, un massacro che forse è autoinflitto. Tra un dubbio e un doppio senso, un segreto e una bugia, due persone e la loro relazione, la voglia di stare bene e il bisogno di farsi del male.
11 Dicembre ore 20.30
12 Dicembre ore 16.30
EVA (1912-1945)
da “Innamorate dello spavento” di Massimo Sgorbani
con Federica Fracassi
regia Renzo Martinelli
produzione Teatro I
La fine della guerra, la fine di Hitler. Eva, sola in scena, aspetta questa fine. Eva è una donna che sta per morire ed è una donna innamorata. Innamorata di Hitler, fedele al suo amore fino all’ultimo istante. Eppure, da questo infinito amore, al di là del bene e del male, affiora la paura. Paura dell’abbandono, paura dello strapotere dell’amato, paura dell’amore stesso e di quello che l’amore può chiedere. Innamorate dello spavento è un progetto di Teatro I in cui l’autore Massimo Sgorbani cattura le voci di alcune donne legate al Führer che precipitano inarrestabili verso la fine del Reich. Tra il 29 aprile e il 1° maggio del 1945, nel bunker sotterraneo del Palazzo della Cancelleria di Berlino, alcuni dei principali rappresentanti del partito nazionalsocialista si suicidano. Poche ore prima Hitler sposa Eva Braun. Poche ore dopo Hitler e signora si uccidono con le fiale testate sul pastore tedesco del Führer, Blondi, il primo a morire. Poche ore dopo Magda Goebbels somministra le fiale ai sei figli addormentati. Ancora poche ore, e anche Magda e il marito si avvelenano con le stesse fiale.
14-15 gennaio ore 20.30
16 gennaio ore 16.30
21-22 Gennaio ore 20.30
23 Gennaio ore 16.30
LA LEGGENDA DI REDENTA TIRIA
Favola poetica dal fascino oscuro
tratto da “La Leggenda di Redenta Tiria” di Salvatore Niffoi
riduzione drammaturgica, regia e interpretazione Corrado d’Elia
progetto grafico Chiara Salvucci
produzione Compagnia Corrado d’Elia
“L’arte nasce da un’esigenza profonda e strabordante di esprimere un mondo. Questo progetto parte da una storia di incontri…” Una storia affascinante dal sapore antico, un omaggio alla Sardegna, alla musica di Marisa Sannia e alla scrittura di Salvatore Niffoi. Corrado d’Elia interpreta una grande storia dal sapore mistico e universale, radicata nella terra di Sardegna, di cui racconta le asperità, la forza e la magia. Abacrasta, un paese – immaginario ma verosimile- nel cuore della Barbagia è meglio noto come «il paese delle cinghie»: molti fra coloro che vi abitano ad un certo punto della loro esistenza sentono il richiamo della Voce e corrono ad impiccarsi. Legano al collo la cinghia e dicono addio alla vita. Finchè un giorno non arriva Redenta Tiria, «una femmina cieca, con i capelli lucidi come ali di corvo e i piedi scalzi», e i suicidi cessano. «Sono la figlia del sole, e sono venuta per portare la luce nel paese delle ombre». Corrado d’Elia in questo spettacolo si serve di una lingua “ibridata”, che si fonda sulla commistione di italiano e limba. Accompagna il racconto la voce magica e incantata di Marisa Sannia, una musica che sa di terra, di magia e di meraviglia, il cui suono penetra nel profondo mistero della vita e della morte. E’ difficile non scorgere un senso quasi religioso nella figura di Redenta Tiria, giacchè insegna che l’unico riscatto possibile è nella vita stessa, nella «vita ritrovata», nella speranza, nel «tagliare la lingua alla Voce». E’ una “religione” della vita, quella che emerge in filigrana di questa favola cruda e bellissima.
5 Febbraio ore 20.30
6 Febbraio ore 16.30
ODISSEO
da Omero – adattamento Carlo Decio e Mario Gonzalez
con Carlo Decio
regia Mario Gonzalez
produzione Teatro Indaco – Campo Teatrale La Fabbrica
La guerra di Troia è finita ed Odisseo, stremato dal lungo conflitto, intraprende il viaggio verso Itaca, la sua terra, desideroso di riabbracciare i genitori, la moglie Penelope ed il figlio Telemaco. Partito con una flotta di 12 navi e 600 uomini, tornerà a casa… da solo. Un viaggio durato 10 anni in balia di venti, furie divine e tempeste che lo spingeranno su terre lontane e isole incantate, dove incontrerà dei, dee, messaggeri, esseri malvagi, popoli accoglienti ed altri ostili, e quanti pericoli dovrà superare! Il viaggio di un uomo accompagnato da profondi dubbi, grandi passioni, terribili paure, sovrumani sentimenti, atroci sconforti, lunghi pianti, immense gioie e straordinari momenti di pace. Odisseo, interpretato da Carlo Decio, trasporta il pubblico lungo un’epica rotta, ammaliante quanto funesta, piena di sorprese e colpi di scena. Uno spettacolo avvincente. Un racconto di un’ora adatto a viaggiatori di ogni età.
26 Febbraio ore 20.30
A TUTTI
con Tamara Balducci e Mauro Milone
selezione e cura dei testi di Gianni Farina
produzione E production/Menoventi
Il reading A tutti è un collage polifonico che restituisce alcuni frammenti della biografia e dell’opera di Majakovskij.
Il coro dei pettegolezzi, le voci dei colleghi, dei testimoni, degli amici, si intreccia alle lettere e alle opere di un poeta che – «non un uomo, un evento» – ha incarnato le utopie e le antinomie di un popolo e di un’epoca.
Raccontare le ultime pulsazioni di Majakovskij significa raccontare la fine di una generazione straordinaria, narrare la rapida parabola di un manipolo di ragazzi che si riunirono sotto il vessillo della Rivoluzione d’Ottobre.
18-19 Marzo ore 20.30
TERRA NOSTRA D’APPARTENENZA
Voci di abbandono, pace, conquista
Recital di teatro e canzoni a cura di Monica Faggiani e Valentina Ferrari
Con: Monica Faggiani, Valentina Ferrari, Maria Carolina Nardino
Pianoforte e tastiere: Carlo Zerri
Che significato ha per noi oggi la terra in cui siamo nati e cresciuti? E cosa potrebbe comportare doverla lasciare per affrontare l’ignoto?
Questo Recital, nella forma del Teatro-Canzone aprirà uno spazio d’ascolto per creare un legame suggestivo tra luogo poesie e canzoni.
La Terra quindi vera protagonista, raccontata nel suo aspetto più emozionante e al contempo crudele: Terra d’Appartenenza, uno spaccato di realtà nudo, a tratti crudo, sempre sincero.
Le voci della nostalgia, dell’addio, del dolore e della necessità dell’abbandono di Neruda, Foscolo, Pasolini, Euripide si mescolano alle canzoni di Tenco, Fossati, D’Anzi, Modugno in un insieme incisivo ed emozionante sul significato che ha lasciare la propria terra per cercare vita altrove.
Perché sappiamo bene che nessuno lascerebbe il proprio cielo, gli occhi della propria madre e gli odori della terra in cui è nato se la violenza non avesse inflitto ferite inguaribili sulla sua pelle.
E l’anelito, oggi più che mai, è sempre verso la pace di popoli e cuori
1-2 Aprile ore 20.30
3 Aprile ore 16.30
CLICHÉ
di Silvia Beillard
con Cinzia Brugnola
regia Silvia Beillard
musiche Clio e Maurice
proiezioni Fabrizio Zucchello
produzione Compagnia Duchessa Rossa
Cliché è la narrazione in prosa e musica della storia di una donna qualunque. Dall’infanzia alla vecchiaia, attraverso i luoghi comuni che ogni donna qualunque sperimenta. Eva è la nostra protagonista. Nasce in una famiglia nè povera nè ricca del Nord Italia, con solide radici nel Sud. Partendo da una storia semplice, comune, che possa essere di facile immedesimazione da parte di tutte le donne, ma che possa generare una riflessione anche nel maschile, affrontiamo i temi dello stereotipo femminile nella famiglia e nella società; i luoghi comuni legati all’essere “femmina”; i compromessi e le rinunce connesse all’essere donna, in Italia, oggi. È un racconto che sta in bilico tra il dramma e la farsa, tra i fischi per strada e la dedizione alla famiglia. Perché ancora oggi l’immagine femminile ha bisogno di modelli identificativi nuovi, non solo per le Donne ma anche e ancor di più, per gli uomini. La parte musicale accompagna la vita della protagonista, come una voce interna o un ricordo che la definisce; mentre le proiezioni parlano, urlano, affacciate alla finestra, tutte quelle parole di cui sono piene le televisioni, le pubblicità, il cinema.
6 e 7 Maggio ore 20.30
A PROPOSITO DI LEI
di e con Monica Faggiani e Silvia Soncini
supervisione drammaturgica di Tobia Rossi
Francesca è una docente universitaria di successo. Beatrice una wedding planner tra le migliori. Quando quest’ultima scopre che un suo ex amante ha avuto una relazione con l’altra riversa su di lei tutta la sua rabbia trasformandosi in una perfetta stalker. L’esistenza di Francesca ne sarà sconvolta. Beatrice con un inganno riesce ad incontrala e ad entrare nella sua vita. Ne nasce una relazione profonda in cui Francesca resta all’oscuro dell’identità dell’altra. Sarà Beatrice, con un colpo di scena, a rivelarsi spiegando i motivi che l’hanno spinta ad agire così. Il testo vuole attraversare le luci e le ombre della psicologia femminile portando il pubblico ad identificarsi con le ragioni ora dell’una ora dell’altra. Ce la fai ad ascoltare una donna che ti ha ferito? Continuando l’analisi sull’universo femminile le autrici spostano il focus su una tematica scomoda e spinosa: donne che odiano altre donne. Ed è attraverso quest’odio che Francesca e Beatrice riusciranno ad attribuire alla parola sorellanza un significato nuovo. Guardarsi negli occhi e specchiarsi l’una nell’altra sarà sicuramente una sfida fondante del loro essere donne.
13-14 Maggio ore 20.30
15 Maggio ore 16.30
MACBETH SONATA DA CAMERA
da William Shakespeare
adattamento Antonio Rosti
con Chiara Salvucci e Giuseppe Sartori
regia Omar Nedjari
Macbeth e la sua Lady sono soli a confronto con se stessi e il loro proposito, intrappolati nel loro destino e costretti a rivivere le proprie scelte. L’azione si svolge attraverso la loro voce, il testo è svuotato dei suoi personaggi, il dialogo, rigorosamente con le parole di Shakespeare, diventa così un gioco al massacro, la distruzione di un amore logorato dall’ambizione di entrambi, un’ossessiva ricerca di uscita dal labirinto creato dal proprio desiderio morboso, uno specchio delle contraddizioni e delle nevrosi dell’uomo contemporaneo.
27 Maggio ore 20.30
OMAGGIO A FABRIZIO DE ANDRE’
“Faber… né per denaro, né per il cielo”
con Marina De Juli – voce narrante e canto
Andrea Cusmano – voce, chitarra, fisarmonica, flauto e mandolino
Francesco Rampichini – voce, chitarra
“Ben torni omai” è il ritorno a un luogo caro, il luogo del cuore. Senso di appartenenza e nostalgia per qualcosa che ci appartiene, legato al nostro “essere umani”. Un caminetto crepitante in una sera d’inverno. Una margherita nel prato di fronte a casa. Un bambino su un’altalena. “Ben torni omai” è qualcosa che sentiamo nel profondo, uno spettacolo che tornando a casa ci risuonerà nell’animo. Elizabeth Annable